Vado via perché sono intollerante
ed insofferente a tanta gente.
A quei musi lunghi troppo frequenti,
al puntuale ritardo,
alle occhiate di scherno
e pregiudizio,
alle inutili dita puntate contro,
ai sensi di colpa inesistenti,
alla cattiveria dei falsi amici
e dei veri parenti.
Vado via non per ritrovare me stesso,
ma per perdere il mio attuale.
Vado via per smaltire la rabbia
e il soffocato pianto,
per quei dialoghi muti
troppe volte assassini chiassosi,
per tutte quelle pecore mal vestite da riottosi.
Vado via ma non è una fuga,
forse è solo un pretesto per restare svegli,
per non essere complici di uno sbadiglio,
per non cadere sempre nello stesso sbaglio.
Vado via ma è solo un pretesto vile,
per non lasciarsi morire.