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Rara creatura
Barcollo d'un fresco
delirio stupito,
rieccheggia un richiamo
creduto svanito.
S'affanna il mio cuore
non più abituato
a un moto d'affetto
dal fato premiato.
Tu, giovane intrigo
che al guardo sorridi;
in te la promessa
di salubri lidi.
Leggiadra e sensuale,
con me vuoi giocare:
ridendo ti celi,
io fermo a contare.
A mille altri offristi
nient'altro che gelo,
eppure ai miei occhi
sollevi il tuo velo.
Su te i miei pensieri
vagarono sciolti,
creatura fatata
dai mille risvolti.
Un magico regno
in te costruisti,
trovando riparo
dagli orchi egoisti.
Dal pianto risorgo
e non mi par vero
di avere la chiave
d'un dolce mistero!
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1 recensioni:
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- proprio bella aklessandro hai giocato anche con la rima prendendoci in pieno. questa poesia è proprio ben fatta per contenuti e stesura, proprio bravo

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