dalla finestra osservo
un aquilone
sfuggito alla mano
di un bambino disattento
che per caso
si è incagliato
tra gli scarni rami
di un albero, sferzato
dal gelido vento.
Sballottato
di qua e di la dalla furia
dell'aria, s'innalza e vola
in un risicato spazio di cielo,
salvo poi accasciarsi e planare
di nuovo tra le braccia
dell'albero quando
la ventata cessa.
Simile a me quell'aquilone...
scosso il mio spirito inquieto
dalla tempesta, flagellata
anima mia sofferente
s'agita e si ribella
cercando d'uscire dalla prigione.
Sento d'appartenere
al vento, sogno un azzurro
cielo e volare libera otre gli orizzonti
ma incagliato è il filo
ai secchi rami della vita mia grama...
senza amore, senza gioia,
sola con il dolore che m'imprigiona-