Alla Rosa del mio deserto
donai
l'ombra del mio corpo
per difenderla
da un sole troppo forte
la notte
per ristorarla
lacrime
in perle di luce
illuminato
dall'intenso profumo del Suo Amore
il mio cuore si trasformò nell'oasi dei Suoi Sogni
per farla sognare
le promisi
il giardino abbandonato da un Lord inglese
ma il sogno cedette nel conflitto israelo-palestinese
disperato da falsità e confuso da verità
Le dissi
"le Tue gambe di Rosa il tronco del mio corpo la chioma dell'albero dalle radici azzurre
la nostra Materia
divinizzata dal un cielo d'Amore
in fluida coscienza
è
la Terra promessa"
in quello stesso istante passò una carovana di beduini cristiani ascoltando sull'ultimo "iPod" messo in commercio da "Apple" " My sweet Lord" di George Harrison ed "Imagine" di John Lennon
le borse di "Tok-yo" e "New York" crollarono
Il Vaticano chiuse le porte all'io divino e alla nuova Rosa