Vedo lo sguardo
da lontano
due occhi luminosi
e un ruggito metallico.
Zebre-robot mi corrono
davanti la mia entità libera,
non pensavo di soffrire così
e ancora non ho sentito niente
dopo tanta lussuria e piacere.
Dopo tanto mangiare continuo
in questo andare, correre
e vagare e ancora.
Veder soffrire persone
e non soffrire più per loro
ma dannato in un coro
che lo ascolti il suono
e fa paura.
Come di notte
a fari spenti in bici
controsenso
su un'autostrada.