s'è presentato col colbacco
fischiettando allegramente
per le strade immote a braccetto
di compagna tramontana
sono metafore ormai logore
quei rami d'alberi
protesi verso il cielo bianco piombo
che ingoia i tetti delle case
il cappello pigiato sulla fronte
e il collo rintanato nelle spalle
raro movimento d'un passante
che muove l'aria di mulinelli densi
l'orme ch'egli lascia sulla neve
sono ricordi smarriti nel gelo
e guarda i suoi piedi intirizziti
l'un dopo l'altro avanzare verso casa