Da dietro una porta chiusa
uduii una musica irreale,
quasi angelica.
Quel suono mi prese l'anima...
Capii che era il suono di un'arpa
suonata con maestria celestiale.
Aprii piano la porta
e vidi una splendida ragazza
con dei capelli meravigliosi
color della bruna terra,
con un incarnato eburneo e puro
che appollaiata sul suo sgabello,
muoveva le sue bianche dita
producendo un'armonia divina.
Suonava per il convento
accompagnando la funzione vespertina
tra nuvole d'incenzo e cera.
Dei sussurri mi fecero capire
che di lì a poco
sarebbe stata consacrata a Gesù.
Era destinata a Colui
che non avrebbe mai veduto realmente.
Non era per colui che le avrebbe sciolto i veli
e sicuramente l'avrebbe apprezzata
meno di quanto meritasse.
Da sempre l'amore terreno
si conquista, ma poi si perde.