Tepore di un caldo abbraccio
bello ritrovarsi soli
sapore di un tuffo dentro un mare caldo
profumo di shampoo
acqua negli occhi e dentro le orecchie
immersa in una vasca
rumori ovattati lontani quelli vicini
distinti e vicini quelli lontani
un astronauta nella navicella spaziale
comincia il mio viaggio da ferma
accovacciata davanti al fuoco come un gatto
accucciata in un gioco a nascondino
una corsa immobile nello spazio e nel tempo
un risveglio di domenica mattina
tintinnio di tazze e chucchiaini
la voce di mia madre dalla cucina
profumo di caffè e potersi ancora riaddormentare
il raggio di sole dispettoso come un amico
che mi veniva a cercare
specchio dentro gli occhi
rumore di onde del mare
treni nella notte
vento e pioggia sui vetri
una mano fresca sulla fronte
quanto era bello anche stare male
un giornalino la spremuta la radio
e in regalo poter oziare
sapore di una magia tornare
pulcino dentro al guscio
in posizione fetale
e poi in quella penombra di miele
scatenarsi anche la fantasia
come vorrei seguirla farmi rapire da lei
lasciarmi portare via
ma una voce su tutte
ferma il mio viaggiare
-basta sognare-
il mio dovere mi chiama...
ora mi devo alzare