A volte il cielo sembra un bambino che sogna
gioca con le nuvole barche in mezzo al mare
fino alla sera avvolto da mamma notte
in una trapunta di stelle
si sveglia con le gote rosse
e corre incontro al sole per disegnare
voli con matite colorate
tracciare la linea all'orizzonte
rovescia secchielli d'acqua
e tinte di arcobaleno
adolescente e bizzarro
quando cambia d'umore
volubile si lascia facilmente influenzare
ascolta il vento come fosse una canzone
osserva il mondo e vorrebbe scappare
certe volte corre incontro alla sera
senza colore sempre indaffarato
non si accorge di chi sta sotto di lui
ha fretta di chiudere il giorno
e poi piange per le occasioni
che ha perso
un sorriso non regalato
altre sere si ferma davanti a un tramonto
a ricordare
non lo capisco il cielo
diventa un muro e non guarda in faccia il mondo
sembra quasi che lo voglia odiare
scuro e livido sputa su di
lui tutto il suo rancore
urla rissoso
se la prende con gli alberi e le cose
che muti restano a guardare
si allea con il vento che diventa violento
lacrime si infrangono come bombe
quasi a voler cancellare la terra
forse è questo il suo modo
di ribellarsi all'uomo
vittima della sua guerra