E se non altro esisto,
in equilibrio
tra l'indifferenza e il senso
di un tacito frastuono,
su traiettorie disegnate e rotte
come la neve
che resta pura,
mentre lenta scende
e poi si lorda
di polvere e d'asfalto il bianco,
quando tocca.
E se non altro ascolto,
il riverbero di un lampo
a metà inverno,
che rende lucido l'orizzonte
e il tuono fende l'aria,
come fosse canto.
Io so che esisto
tra il bianco e il nero
di un astratto quadro appeso
dove soffia il vento
che ondeggia il sole
sopra il cono d'ombra,
come un giocoliere.