Qualcosa è sortito
nel chiaro opalino,
acceso nell'aria,
che anticipa il giorno.
È l'acre sudore
del male del Mondo
che sento lavato
nell'acqua di fonte.
Le false credenze,
in un solo momento,
ho compreso bandite.
Che strisci in miniera
o sfidi l'Himalaya
che fenda la steppa
o resti aggrappata a una casa
la vita si è riscoperta.
Per tutti è un riscatto
dal proprio dolore,
un nascere vero
oltre il vuoto sentire,
un giusto tornare per dire:
è nostro il momento!
La guerra, la fame
l'odio, il terrore
il cieco sentirsi
legati all'avere,
l'oro, l'argento
hanno perso
per sempre la Terra.
Le vecchie speranze
sono ora di carne
lì nelle valli
nelle vaste pianure
sotto nuvole immense
nei mari, sui campi
non più trattenute
dentro ombre deluse.
C'è un passero poi
che plana sincero,
sul ciglio del giorno,
col frullo dell'ali
mi desta di nuovo
dal solito sogno.