Sambucesi che parlano
con accenti di terre lontane
dove hanno vissuto
tra sofferenze e pene.
Mi chiedono ansiosi
notizie di persone care
se vivono ancora
i vecchi amici;
l'antica pianta
e la casa che li riparava
dai freddi invernali.
Come se il tempo
non fosse mai trascorso
essi immaginano il loro paese
immutato nel tempo.
Poco importa loro
se i colombi nidificano
tra i bronzi sacri
spenti ormai da tempo,
se l'onestà di un tempo
tace anch'essa
nascosta tra i ruderi del terremoto.
Da tempo ormai i muli
non scalpitano più ansiosi
nitrendo per salutare il giorno.
Un suono argenteo di ferri
che battono l'acciottolato
ancora vive nel ricordo
degli emigranti all'estero
nei loro ricordi più cari,
gli stessi che per lavoro
giovanissimi hanno preso un treno
diretti verso luoghi lontani
per inseguire un sogno.