Scende giù la neve piano piano
e copre di bianco tutta Milano
e mi ricordo che da bambino
all'asilo col mio grembiulino
guardavo gli alberi e le piante fuori
diventare bianchi perdendo i colori
aspettando l'ora di uscire a giocare
e palle di neve fresca lanciare.
Ero il soldato coraggioso e fiero
che con passo fermo e sincero
palle di neve come bombe a mano
per colpire le piante da me lontano
senza guanti gelavano le mani e le dita
ma mi riempivo di gioia e felicità
mi bastava quasi niente, mi bastava poco
per trasformarlo in un bellissimo gioco.
Invece ora guardo fuori nevicare
le strade pian piano imbiancare
e non vedo nessun bambino in giro giocare
nessun bambino palle di neve vuol lanciare
chiusi, rintanati ognuno nella propria casa
a far del proprio cervello una tabula rasa
impegnati col mondo a chattare e giocare
e fuori dalla finestra non vogliono guardare.
Come vorrei di corsa indietro tornare
quando dalle finestre vedevo nevicare
e aspettare quando potevo dall'asilo uscire
per fare palle di neve da lanciare e gioire
e correre dai nonni per i biscotti e il budino
e dargli ad ognuno un mio felice bacino
invece sono qua che fuori continuo a guardare
questo lento noioso e inesorabile nevicare.