C'è un gelido anomalo
in questa dimora
com'è glaciale la luce
spoglia di umano calore
la quiete e l'unica signora
l'aroma dei fiori
in posti differenti gradito
in questo luogo è ripugnante.
Permango eretto, statico
a capo prono
il mio piglio
non intreccia più il tuo
vorrei proferirti intense parole
parole mai enunciate
discorsi rimasti
nell'alveo della mente.
Mi struggo
nel porgerti un leggero tocco
mentre una goccia di pianto
irrora la tua mano
in passato
energica è paladina.
Indugio immobile
costante il mio sguardo
sul tuo freddo e pallido viso
al momento troppo giovane
per un riposo cosi lungo.
Affine ad una bestia battuta
a spalle curve
il cuore a brandelli
le labbra inette a spargere note
m'instrado mormorando con dolcezza
nel fittizio silenzio
un ultimo saluto
Ciao Papà.