Mi chiamo Stella e sono una fata
un giorno le ali mi hanno strappato
ora sono un essere strano
non sono fatata non sono umana.
Il grande consiglio ha decretato
che il mio amore non dovesse esser vissuto
così tra il loro gelo mi hanno lacerata
togliendomi la sola cosa che potesse farmi tornare dal mio amore.
Priva di ali vago nel vuoto del mondo incantato
senza sogni e speranze
col cuore straziato per un amore mai dimenticato
piangendo lacrime non di dolore ma di disperazione.
Senza le ali al mio debole cuore
sono costretta a restare ferma nel vuoto del nulla
sapendo che fuori vaga il mio amore
tacendo il mio male, camminando a fatica.
Mi chiamava la Stella del Mare
perché era in quel luogo che sfociò il nostro amore
fatto di dolcezza, carezze, passione
ma qualcuno decise che doveva finire.
Immagino sempre il mio Uomo del Mare
fermo sulla spiaggia ad aspettare di vedermi arrivare.
Io uscivo da quel raggio di sole che tu puoi vedere
nei grandi tramonti all'orizzonte
dove il mare ed il cielo segnano il loro confine.
Sono Stella una fata senza ali
col suo amore rubato, privato di ogni respiro
vago ad ogni tramonto nel cielo
se guardi è lì che puoi vedermi.
Dite solo al mio Amore l'Uomo del Mare
che Stella non può tornare
preferisco il mio dolore, l'essere nulla
che saperlo infelice e triste a causa delle mie colpe.
A lui la vita è stata risparmiata
mettendo però nel suo cuore
quell'alone di malinconia che mai sarà cancellato
in attesa di qualcosa che lo completi
che lui ben conosce e che attende arrivi dal mare.