Il morso di tua madre ti ha accolto dandoti il benvenuto
in questo mondo.
Ma dentro di te scoppiava la vita ed il tuo
nero mantello la conteneva appena, essa voleva uscire
dal tuo petto.
Quell'occhio bianco che avevi tatuato sul torace era
caldo e puro, una ardente stella bianca nella notte.
Abbiamo giocato, corso attorno al mondo
che era la mia infanzia.
Black, nero, cane, il mio amico.
Un giorno senza fine il destino mi morse
strappandomi un pezzo di cuore, quando
ti addormentasti per sempre.
Il bambino che era ancora dentro di me mi
chiese il permesso di seguirti, ed io salutai
tutti e due.
Ogni tanto mi vengono a trovare e
giocano ancora nei miei sogni senza
orario, senza catene e senza collare.