Perseguendo fini di dubbia utilità morale
illumino le radici dei miei peccati
che come famelici ratti rosicchiano
le speranze mie di redenzione.
Lontano da me sopravvive ancora
l'anima mia disperata e stanca
di aspettare il ritorno alla sua dimora
di questo corpo, e del suo errare.
Trovo strano che la perversione sia così consapevole. O sei proprio un tipaccio o lo sei molto meno di quello che credi. Oppure parlavi di qualcun altro. La poesia è comunque molto bella. Complimenti
Anonimo il 09/02/2012 18:49
Otto versi dove ci sono tutti i dubbi e le incertezze del vivere. I peccati?! se ne facciamo li stiamo già "lavando" su questa terra, errando, come dici bene tu. La redenzione, per chi non ha valori religiosi, è anch'essa già qui: per quel che ci è dato cerchiamo di non creare dolore a nessuno, compito arduo, non sempre ci si riesce, povera me! Mi piace molto anche se... sono terrorizzata dai sorci ma proprio per questo immagine forte ed efficace.