La tua poesia breve ma intensa mi fa venire in mente un verso di un bel brano del mai sufficientemente compianto Giorgio Gaber intitolato "Quando sarò capace di amare" (faceva parte della stessa raccolta in cui propose la famosa "Destra e sinistra": questo verso dice "capire che anche il sonno è vita e non riposo"; ecco, nella tua poesia ci leggo questo recupero della valenza forte del sonno come modo in cui ci esprimiamo diversamente verso noi stessi e verso il reale ma non per questo in modo meno significativo e fecondo di riflessioni che poi l'indomani ci consentirà di mettere a fuoco. Bravo, come sempre. Un abbraccio.
la vita in sintesi in pochi versi... L'essenza di quel "sono" che saltella tra sogno e realtà che passa dal dolore alla gioia della luce (archi e baleni) e si fonde negli "arcobaleni" che restituiscono all'essere la coscienza di sè che aspira a dissetarsi con somme verità