Or son degli anni e ti rivedo ancora
sulla sabbia vivida che fuma.
L’ulivo bigio nella chioma,
il casolar diruto, la torta spiaggia,
gl’infiniti sassi variopinti e la fremente spuma.
Solitario venivo a rimirarti
ed ascoltai sovente singhiozzar l’acque e sfasciarsi,
a lungo ruggir, sfrenarsi l’onde.
Udii tuoni rombar, sbiancare lampi;
gabbiani vidi tuffar, pesci guizzare.
A volte di lassù tra i rami
mi sentivi dire dall’ulivo le odi eterne.
Io tornerò di nuovo a ritrovarti
perché,
tra l’umido echeggiar delle tue brezze
respiro tenerezze semplici,
intimità perdute,
speranze ritrovate e dolci inviti a sognare.
(1960)