Camminavamo, di prima mattina
fin sulla diga che entrava nel mare
Lui ti teneva per mano, vicina,
e guardavamo le barche passare
navi lontane, laggiù all'orizzonte
lance da pesca vicino alla riva
e poi le dune, le case oltre il ponte
dove la gente ancora dormiva.
In lontananza il profilo distorto
della laguna, di Chioggia, col porto
irto di punte nell'acqua più scura
dove le chiatte, le draghe e i barconi
(io m'aggrappavo alla sua mano dura)
erano cupi assopiti bestioni.