Spinto fuori dalla culla
a calci e strattoni,
mi ritrovo, infine(o in principio?),
qui.
Sputato fuori dalle viscere materne
che per tanto sostennero il mio corpo
e difesero la mia vita,
vengo costretto all'improvviso
a pormi domande.
Il ventre lo conoscevo tutto,
il mondo è troppo grande, infinito.
Ho paura, piango;
l'ostetrica dice che è buon segno.