I potenti venti della brughiera
mi spingono con forza
come un fuscello.
Mi portano mio malgrado
ad andare avanti
tra i sassi e l'erica,
mi sferzano il corpo e il viso,
cerco l'equilibrio
aggrappandomi a qualche sterpaglia.
Una giornata aspra quassù
in quest'autunno inoltrato.
Giù vedo il mare
che con onde altissime
s'infrange sull'alta scogliera
creando grossi schizzi
di bianca schiuma
e d'acqua salata
che investono il mio viso
e purificano gli occhi.
Un paesaggio selvaggio
che ti entra nell'anima
in questo primordiale
angolo di mondo
per l'immensità naturale
degli elementi che lo compongono.
Il silenzio è sottolineato
solo dal fragore delle onde
che sembrano impazzite.
Il grigio pare tutt'uno
con la grigia brughiera.
Il tramonto scende improvvisamente
con le sue lunghe ombre
e s'addenza l'umidità della sera.
È ora d'andar via,
prendo con rammarico
la strada di casa, ma son felice
perché questa inusuale passeggiata
m'ha ritemprata.