Una penna o una tastiera,
un foglio di carta strappato al quaderno chiuso e rinchiuso
nel cassetto senza più sogni,
un monitor opaco
e avvolto in quella nebbia del fumo tempestoso
di una rabbia che non ha più fuoco
nè calore,
scalfiscono nella mente che mente
a questa epoca deprimente
ogni passione
e voglia di ribellione,
la forza dell'andar contro.
Andar contro quella corrente di Potere,
mai sazio e dissetato,
eppur sempre contestato,
da chi vuol solo una vita solidale,
una vita dove si possa ancora sognare,
abbracciare ed amare
quella speranza
che ora sai anche odiare.
Ed allora scrivo,
scrivo per la libertà,
scrivo per la libertà della poesia,
per la libertà dei poeti ribelli e dissidenti,
scrivo per Zhu Yufu
scrivo per questo tempo
vile e privo di ogni sentimento.
La poesia non si processa,
la cultura non si arresta.
Ed allora,
senza timore,
io che conduco il timone del mio tempo,
della mia vita,
della mia libertà,
grido ed urlo ogni oltre confine
Liberate Zhu Yufu, ora!