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Fascio di rose blu

"Signore, aiutami, ti prego.." Questa fu
la richiesta della donna slava, o rom, chi saprà mai.
Portava in mano un mazzo di biro blu,
come un fascio di rose marine, strette nei pugni.

Mi chiama prima come per chiedere un'informazione
(nell'"altro modo", altrimenti, non avrei risposto,
sicuramente), per poi farmi la solita disperata, disperata,
richiesta di soccorso napoletana.

Io pensavo ai soldi per i libri, a mio padre che
Voleva vedermi "realizzato", alla gente che si stupiva
Quando dicevo che ero in ritardo con gli esami:
E non le diedi niente, per "colpa" loro.

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 11/08/2012 13:30
    La poesia da te recensita cui alludo è "Danza macabra" di Isabella.
  • Anonimo il 11/08/2012 13:21
    Roberto, sai perchè sono venuta a cercarti, a leggerti? Perchè ho letto una tua recensione, "brutale" nella forma, non diretta a me, ad altri, che mi ha fatto rimanere proprio male.
    Non occorre essere esperti di arte poetica per rendersi conto che tu la conosci bene, fai anche un buon servizio a tutti noi insegnandocela, però, ecco, visto che oggi parli di carità, ho voluto dirtelo proprio qui che c'è un servizio al prossimo che costa solo gentilezza nell'esprimersi. Specie quando è giusto dire qualcosa di spiacevole, ma utile. GRAZIE.
  • loretta margherita citarei il 11/02/2012 08:41
    non devi sentirti in colpa, se non si può aiutare x giuste causem, il peccato lo fa chi ha possibilità ma ignora, comunque ultimamente non do più soldi a queste persone, per il semplice fatto, che la mattina le vedo scendere da un furgone che poco dopo riparte e torna la sera a riprenderle, quindi sono delle persone schiavizzate dalla delinquenza organizzata, ed io non incremento certo loro, se sono davanti al super mercato, offro loro del pane od un pezzo di pizza ma mai i soldi

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