Un ricordo in bianco e nero,
un dolore e un pianto acerbo e lontano,
carezze di mani forti e delicate,
sorriso e giochi sulle tue ginocchia
un giro di chiave nella porta
e i passi del tuo ritorno
le tasche della giacca da frugare
odore di tabacco e caramelle.
A te che sei parole che non ti ho detto
amori e paure che non ti ho confessato
sicurezza che non potesti darmi
i frutti che non potesti cogliere
tu che ci vedesti solo bambine
e non conoscemmo i tuoi capelli bianchi.
tu che fosti uno scuro dolore nelle nostre gioie
tu che non invecchi nella memoria.
Tu che andasti via
nel tempo dei mandorli in fiore
che mischiasti col dolore
l'allegria e il colore
di un lontano carnevale
e segnasti di tristezza
la speranza delle mie primavere.
Non so se leggerai le mie parole
non so su questa pagina
o direttamente sul mio cuore.
ma sappi che ancora sento e mi è d'aiuto
la tua voce calda che mi dice
"Chi si ferma è perduto".