Son qui seduto
nel treno della vita.
Ho visto dal finestrino
campi verdeggianti
e spiagge assolate,
piogge furiose
e arcobaleni colorati.
Ho visto bambini giocare
e donne innamorate,
uomini imbellettati
e derelitti per le strade.
Voglio scendere,
ho visto troppo,
e troppe pene
ho nel cuore.
Sto scendendo,
e mentre scendo
tu sali sorridendo.
Un cenno con la mano,
un bacio con le dita,
e scompari nel vortice
incessante della tua giovinezza.
Adesso vorrei risalire,
adesso vorrei riprendere
il treno della vita,
ma mi fai cenno di no
mentre le porte si chiudono
in faccia al mio stupore
per la tua bellezza.
Il treno si allontana fischiando,
ti vedo per l'ultima volta
tra cuscini di raso
e uomini adoranti,
mentre io continuo
la mia strada a piedi
tra cumuli di neve
e lacrime d'addio.
Chissà se un giorno
carico di anni e di malanni
rivedrò ancora il tuo viso,
chissà se mi manderai
un ultimo bacio con le dita,
chissà se nell'incedere
incessante del treno
rumoroso della vita
ti fermerai a pensare
ad un uomo pazzo
e senza età che amava
un viso tra la folla
ed un sorriso luminoso!
Ma non c'è più tempo
per domande silenziose,
non c'è più tempo per amori
senza sesso e senza gioia;
riprendo il mio cammino
tra volti sconosciuti
ed occhi senza luce
con dentro il cuore
lo splendore del tuo viso
e la tua dolce femminilità.