Valige al sole
maniglie che luccicano
lasciato è il tempo
dietro la curva d'una rotaia
Migrare al gelo
nell'umido mistero
di piazze grandi
dove il fiato non si perde all'orizzonte
dove la mano non vede senza l'occhio
Stanziale
invece
la natura di chi non cede
al fascino del volo per il nuovo
ma lotta sullo scoglio per mangiare
e questo allora
non si è saputo fare
Tornare all'imbrunire
in quella calma rossa della rena
ove stelle a miliardi fanno capolino
per occupare la notte
ancella del destino
che come il mio
nel buio
si disperde