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Berlino

Se c'è una città che dimostra
che non ci sono colpe
che non si possano espiare
che non ci sono pene
che non si possano scontare
o danni
che non si possano riparare
questa è Berlino.

Se c'è un popolo che dimostra
che si possono perdere
tutte le guerre del mondo
e con esse la faccia
oltre alla ricchezza
e alla libertà
senza però perdere
forza e vitalità
questo è il popolo tedesco.

Ma ciò che è accaduto qui allora
e sta riaccadendo anche ora
in tante altre parti del mondo
non era e non è una novità
e non era e non è avulso
da etica e morale:
i funghi velenosi
non spuntano per caso
né per caso fanno male.

 

l'autore mauri huis ha riportato queste note sull'opera

maggio 2010


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1 recensioni:

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  • senzamaninbicicletta il 16/02/2012 10:17
    Una "non poesia" maurizio che retoricamente torna a far riflettere su eventi scritti nei libri di storia e che si leggono con la "noia dello studio" quindi, passate le generazioni che l'hanno vissuta e quelle subito a ridosso, verranno catalogate come lo sono state anche la storia di roma, l'epoca carolingia, la sacra inquisizione e altre stragi simili. Credo che abbia ragione Morry: "l'onta dei campi di sterminio su milioni di vittime innocenti graverà sui tedeschi per almeno cent'anni", ma io mi sentirei di dire solo per cent'anni e credo sia un giusto lasso temporale prima che tali eventi siano metabolizzati. Poi diverrà semplicemente solo storia antica. Il punto è che dai millenni passati, l'uomo non ha imparato il rispetto della vita ancora oggi (XX secolo) dalle foibe al rwanda al kurdistan allo sterminio degli ebrei e quello che gli ebrei stanno perpetrando ai danni delle popolazioni arabe del m. o. o alle piazze della primavera araba. Tutto ciò diverrà storia e "i funghi velenosi non spuntano per caso né per caso fanno male" assopiscono le coscenze in un'anestesia che fa comodo soprattutto ai signori delle guerre. Ho apprezzato molto in via universale questa tua "non poesia" e apprezzo molto il tuo stile, davvero tanto. Buona giornata Maurizio

17 commenti:

  • Anthony Catanzaro il 25/11/2015 13:46
    Mai stato a Berlino.
  • Anonimo il 21/02/2012 08:31
    Una poesia che fa meditare... i giovani Berlinesi addirittura si vergognanoi del loro passato, cosa che non accade in Italia per il passato fascista. Ho avuto un periodo di quasi odio per il popolo tedesco, da giovane. Ora la maturità mi fa dire che questa tua poesia va apprezzata. ciaociao
  • Fernando Piazza il 18/02/2012 11:28
    Ottime riflessioni Maurizio, corroborate e impreziosite ancor più dai tuoi commenti... e non aggiungo altro! Berlino come simbolo di una "cattiva storia che insegna" ma non unico da stigmatizzare...
  • Anonimo il 17/02/2012 08:42
    Nel mare Egeo, davanti l'isola di Rodi, ci sono ancora i resti di questi ragazzi che nessuno ancora vuole nemmeno simbolicamente ricordare! chiedo scusa di essere andata oltre la bella lirica di Mau.
  • Anonimo il 17/02/2012 08:41
    Nel mare Egeo, davanti l'isola di Rodi, ci sono ancora i resti di questi ragazzi che nessuno ancora vuole nemmeno simbolicamente ricordare!
  • Anonimo il 17/02/2012 08:38
    Con solo un po' del mio egoistico dolore ancora vorrei ricordare fra le follie dell'ultima guerra anche le migliaia di ragazzi ITALIANI che DOPO L'ARMISTIZIO vennero COMUNQUE fatti prigionieri dai tedeschi e siccome nell'isola di rodi erano troppi, VENNERO fatti imbarcare su diversi piroscafi e BOMBARDATI in mare... pensavano di tornare a casa!! iNVECE DEI FORNI IL MARE...
  • mauri huis il 16/02/2012 13:38
    Eh, magari aveste ragione! Io dico che la storia molto spesso si fa proprio con le rivisitazioni a posteriori scritte dai vincitori di turno. A volte anche irreversibilmente. Per il resto sono d'accordo con te. È bene che la guerra sia stata vinta da chi è stata vinta. E meno male che è stata combattuta, alla faccia di chi sostiene che le guerre sono sempre ingiuste. Io dico che a volte vale la pena e che non sono disposto a vivere da subumano. Non di aver prima sputato l'anima intera!
  • mariateresa morry il 16/02/2012 13:02
    No maurizio, non va. Non ho scritto che " sempre e solo i vincitori scrivono la Storia", ho scritto una cosa sensibilmente diversa, ossia che essi determinano gli assetti futuri e pure l'Etica, perchè vincere una guerra non è solo un fatto militare, è anche un fatto politico ed è anche imporre /diffondere/ principi etici. Non è un fatto definitivo, lo sappiamo. la Storia stessa ce lo dimostra. Non so cosa poteva accadere, se avesse vinto Hitler, come scrivi tu.. verosimilmente nemmeno lui sarebbe durato in eterno, dopo che saremmo stati un popolo subumano, buono per fare schiavi ed esperimenti... giustamente il mio professore del Liceo diceva sempre: la Storia non si fa nè con i se nè con i ma. la Storia sono fatti accaduti, e da essi ne derivano motivo di ragionamento, di studio, di riflessione...
  • mauri huis il 16/02/2012 12:49
    Penso che tu abbia ragione. In quasi tutto. Solo in una cosa mi permetto di dissentire, sull'opportunità che siano sempre e solo i vincitori a scrivere la storia e a determinare l'Etica. Che fai bene a scrivere con la maiuscola. E se avesse vinto Hitler?
  • mariateresa morry il 16/02/2012 12:25
    Maurizio la Storia non è solo quella dei vincitori, ma sono i vincitori delle guerre che determinano gli assetti futuri e pure l'Etica. te ne faccio un esempino. Nella nostra Costituzione, nel Trattato di Lisbona ( atto istituzionale della UE) e nella carta di Oviedo e in altri trattati di diritto internazionale, c'è scritto, in buona sostanza, che le cure sanitarie devono essere svolte nel rispetto del diritto della persona, che nessun trattamento sanitario può essere imposto ecc. ecc. Queste regole che sembrano elementari, oggi, nascono dal rifiuto del concetto della germania nazista per cui determinati soggetti umani, non essendo riconosciuti come tali, non avendo la dignità di uomini, potevano essere sottoposti a trattamenti sperimentali e bestiali. Le prove documentali ci sono. Dopo la guerra, a partire dal 46, gli enunciati sul diritto inviolabile della persona e dell'uomo in quanto tale, è stato inserito in tutti i trattati possibili.
    Questo è accaduto grazie alla storia scritta dai vincitori, in quell'ultimo conflitto. E scusate se è poco. Potrei comuqneu fare svariati esempi in altri settori, per confermare che la vittoria sulla germania nazista è stato soprattutto eliminare dalla faccia della Terra un qualsiasi appiglio a teorie stataliste che schiavizzassero l'uomo, teorie che s'erano radicate in germania non perchè c'erano dei folli a comandare quel popolo, ma perchè c'era una precisa RAZIONALE ideologia. Potremmo parlarne per ore perchè su questo argomento sono ferrata. Comunque intanto ciao!
  • mauri huis il 16/02/2012 11:26
    Grazie Sergio, lo sai che la stima è reciproca. Eppure io non penso che l'onta durerà solo cent'anni. Certe macchie rimangono per sempre, quando non hanno alcuna giustificazione vera. Poi che se ne sopravviva è dimostrato, come è dimostrato che qualsiasi nazione può sbandare in derive ignominiose e incontrollate se i suoi ideologi e i suoi capitani sono invasati e folli. Due o tre teste di cazzo su cento ci sono dappertutto e si lascia il timone a loro finisce così.
  • mauri huis il 16/02/2012 06:31
    Preciso che l'onta dei campi di sterminio non graverà sui tedeschi per cent'anni, ma per l'eternità, e che i danni di guerra non so se li abbia mai pagati veramente nessuno. Ribadisco che in ogni caso la Germania, e Berlino in particolare ha chiuso la guerra completamente rasa al suolo (non che non se lo meritasse). Infine la separazione in due dello stato e di Berlino non ha certo aiutato i tedeschi a risorgere, se è vero che basta un giro nella Berlino est per capire cos'abbiano significato 44 anni di dominazione comunista inflitti da Stalin e dai suoi eredi a quel popolo ed al resto dell'Europa est. Con questo io non voglio assolvere né glorificare nessuno. Solo non voglio che nessuno pensi che il nazismo sia stato un caso isolato o circoscritto al solo popolo tedesco. I tedeschi hanno casomai imparato da russi e polacchi ad odiare ed ammazzare gli ebrei, applicandovi solo la loro maggior efficienza. Sono però stufo di sentir parlare solo di olocausto o di pogrom come fossero gli unici episodi di male assoluto di cui si è macchiata l'umanità. Ottanta milioni di dissidenti morti nei gulag in unione sovietica sono ben di più, come ancora di più sono stati i morti della tanto decantata rivoluzione culturale in cina. Cose di cui nessuno parla mai. Chissà perchè. Infine tra le tante cose di cui sono purtroppo al corrente ed ho visto o letto personalemente ci sono: il campo di stermino di oranjeburg e tutti i libri di un certo Leon Uris, che varrebbe veramente la pena far studiare a scuola invece di quei sempre sopravvalutati e soporiferi Promessi sposi di Manzoni. In particolare consiglierei Armageddon, per capire insieme il dramma degli ebrei ed anche quello dei Berlinesi annientati e soggiogati dai russi. Grazie comunque a tutti per l'attenzione e i commenti a questa mia non poesia. La storia non dovrebbe mai essere scritta solo dai vincitori.
  • Ellebi il 16/02/2012 00:18
    C'è del vero ma a me viene in mente un'altra poesia (come italiano) di Giuseppe Giusti:
    "Scriva. Vogliam che ogni figlio d'Adamo
    conti per uomo, e non vogliam Tedeschi;
    vogliamo i Capi col capo; vogliamo
    Leggi e Governi, e non vogliam Tedeschi.
    Scriva. Vogliamo, tutti quanti siamo,
    L'Italia, Italia, e non vogliam Tedeschi;
    vogliam pagare di borsa e di cervello,
    e non vogliam Tedeschi. Arrivedello."

    La maiuscola su Tedeschi dice del rispetto che si deve a loro, ma anche tutti e anche a noi, e oggi dico che questi pochi versi sono ancora di attualità. Cordiali saluti
  • mariateresa morry il 15/02/2012 23:55
    Poichè questa poesia non si può commentare in maniera avulsa dalla Storia e dalla Politica della Germania, mi limito a dire che le tue considerazioni non sono del tutto corrette. Senza voler innescare micce, sarà bene ricordare che la Germania non ha ancora chiuso con i danni di guerra da risarcire, che la Germania non è risorta con le sue sole forze, ma perchè ha subito decenni di una separazione voluta da URSS e USA; che l'onta dei campi di sterminio su milioni di vittime innocenti graverà sui tedeschi per almeno cent'anni.
    Sia chiaro che non ho nulla contro i tedeschi, soprattutto contro quelli delle generazioni post secondo conflitto mondiale, sui quali non debbono ricadere le colpe dei padri, ma affermare che ogni riscatto del popolo tedesco è da ascrivere alle sole forze e volontà del medesimo, non è del tutto obiettivo.
  • - Giama - il 15/02/2012 23:35
    scusa, ho incollato un "da etica e morale" di troppo alla fine...

    ciaoooo
  • - Giama - il 15/02/2012 23:34
    il senso della poesia, a mio parere, è nella chiusa anticipata dal verso "non era e non è avulso
    da etica e morale"

    ciò potrebbe significare che etica e morale siano e siano stati pretesti per giustificare ciò che accade e sia accaduto; riconducendo il tutto a qualche legge "divina" che legittima azioni commesse con altri fini.

    scusa la divagazione Mau!

    un abbraccio a te!

    p. s: c'è un è accentato di troppo nel verso "non era è non è una novità"

    ciao ciao
    da etica e morale:
  • karen tognini il 15/02/2012 21:25
    Bellissima Maurizio...
    i tedeschi sono un popolo tutto di un pezzo.. forse un po' troppo freddi per i miei gusti ma sinceramente sanno sempre risalire con coraggio e grinta... non sono certo dei parolai!!!
    bravo...

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