Docile il mio legno
su le placide acque marine
scivolava,
e a riva mi trovai
de un'isola senza nome;
qui con l'astro d'oro
alto ne li spazi infiniti
de lo azzurro cielo,
una sirena de alta beltà
me parve
ed in una lunga e densa estasi
me mandò.
La cosa che più mi sorprende è la tua capacità di essere passato, presente e futuro. Quando dico passato mi riferisco al breve componimento che hai appena pubblicato su Ermes oppure questo brano, il presente lo raggiungi anche con le poesie dialettali e il futuro con tutti questi ingredienti mescolati sapientemente.