Vuoti giorni rincorrono il perdersi dell'ora.
Non mi reggo in piedi.
L'ultima guerra deve ancora arrivare.
Non ho mai conosciuto vittoria e fama,
le gambe sono stremate,
la mente lascia il pensiero,
il mio nome... perde il suo senso.
Solitudine cingi il mio corpo nel tuo abbraccio.
Sul tavolo nessun cibo che mi sazi.
e tu poesia sei li a guardarmi,
ti prego almeno tu, non giudicarmi
nemica dell'anima
non possedermi, non orientarmi
non rendere magico il fiore dal colore più banale
poichè lo stesso fiore,
etereo alla vista possiede un veleno letale.