A svegliarmi è lo scrosciare della pioggia,
sui vetri gocce
lacrime di cielo invernale
in rivoli scorrono disegnando spirali
brillano in iridescenti aloni
ondeggiano spinte dal vento.
Mi abbandono al caldo protetto del letto
tra esangui lenzuola
raggomitolato in estrema difesa.
Irrompe il battito scomposto del cuore
respiro lento, una, due, tre volte
serie infinita di lampi, abbaglianti, glaciali,
in silenzio assisto l'ipnotico susseguirsi
di sfocati fotogrammi
in satinati dettagli a effetto ombra
scomposto pazol dai pezzi mancanti
connessione confusa di sedotto miraggio.
Incontrastato persiste il tuo profumo
sensuale percezione
avvolta nella mia debolezza
ne assaporo dolce ricordo
risveglia sopito amore
uno spazio suadente
dove scivolo nudo.
Il gelo rimargina edonistiche ferite
mentre lo scrosciar di pioggia si fa sussurro
accompagnando il silenzio.