Non lascerò consumare senza aria
quest'esile fiamma
la circonderò di premure
avvolgendola nel manto della pazienza
la pettinerò lenta
districandole i nodi
sussurrandole singhiozzi
prima che si tramutano in pianto
non lascerò
che il peso dei giorni
spartiscono i passi
con il pane della fame
e il mare inghiotta l'ultima preghiera
senza congiungere le mani
pagina bianca
che puoi guardare in controluce
senza macchia di storia
arriverò stremata
calando le palpebre
come un sipario
non sarà morire
non sarà spegnersi
e nemmeno dormire
sarà tornare cantando la mia solitudine