Merlo beccogiallo
che al mattino attendi
nel piccolo grumo nero delle penne
sotto la siepe grattando
e corri verso il cedro
timoroso
ove scompari nel sottobosco
delle ortensie ancor spoglie.
Questo merlo che scompare nel sottobosco, elemento di perno di una poesia breve ma densa di contenuti, mi porta alla mente il libro di Erich Fromm "Fuga dalla libertà" dove l'autore asserisce che noi abbiamo talmente tanta libertà da averne paura e da cercare quindi di fuggire da essa perchè ci sentiamo troppo carichi di responsabilità nel tentare di gestirla. Ecco, dobbiamo sottrarci alla tentazione di essere il merlo impaurito che scompare sotto il cedro dei conformismi perchè così si può permettere di non osservare in volto la libertà. Ma la libertà non ci dà mai scampo, ritorna intatta e ci dice chiaro e tondo: "guarda che io sono un dono e quindi non puoi permetterti di sbattermi la porta in faccia, vivimi e vedi che cose belle ti saprò regalare". Cordialità e complimenti.
belle pennellate i tuoi versi, tranquillità, serenità e un po' "imprevedibile" nel volo rapido alla ricerca d'un riparo. Rende questa poesia molto pittoresca con un pizzico di significato aldilà del paesaggio. Molto bella