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Caro Giuseppe Verdi
Il genio
rivestito di candore di note inesplorate
e fraseggi ammaestrati dalla fantasia,
si erge urlante e armonioso
in quella nebbia di Roncole di Busseto,
ora matrigna
ora sottile, carezzevole complice;
l'aria richiama mille arie,
come consumata domatrice
di suoni scritti tra le stelle,
ostaggi dolci e delicati
di un sorriso divino.
Il palco offre
tremante eppur fiero
l'impronta per nuove scene
pronte a lasciarsi cullare
da fiumi argentati di melodrammi,
sfila il folle Rigoletto,
furoreggia estasiato e ribollente
il coro incontenibile dei mattadori,
"gloria all'Egitto Iside,
che il sacro suol proteggi,
al re che il Delta regge,
inni festosi alziam":
suoni ed echeggi la tromba,
su quest'Italia indifesa
che sa sempre rinvenire
nelle stanze dorate della sua storia,
l'elisir di una compiuta rinascita,
Va pensiero,
sull'ali dorate
di un cammino che ci veda sempre uniti,
dai monti sorridenti di Bolzano,
ai templi maestosi di Agrigento,
fino alla danza allegra e spensierata,
dell'eterno Pulcinella
misura di questa nazione
che anela non a dividersi
ma a condividersi.
Caro patrio suol mio,
cui affidai il mio orgoglio,
di appartenerti per omaggiarti,
eterno, sovrano
Signor dal tetto natio,
fa' che la mia musica
che abbracciare desiderava
la foce della semplicità nella maestosità,
sempre sappia viaggiare
felice di donarsi,
sui vaghi ruscelletti de' prati lombardi.
Caro popolo,
libiamo ne' lieti calici,
che uno siamo
anche ne' difficili momenti
che il futuro ci scorga
orgogliosi e gaudenti,
di servire questo splendido paese,
senza lasciarlo prostrare,
da crisi e offese.
E tu, Giuseppina,
compagna di un'intensa vita,
che amai sopra ogni cosa,
come amai ogni mia partitura,
e quella matita che me la fece scrivere,
superando il confine d'ogni paura,
ora sei più mia di prima,
sulla nuvola sorridente e compiaciuta,
di questa leggiadra mattina.
E tu, musicista giovane e fresco,
mentre varchi quel Conservatorio
che il mio nome reca tra le mura e nel cuore,
volgi solo un piccolo pensiero,
a chi la musica e gli uomini li amò davvero;
e mentre sorseggi sovrano
le note del tuo pianoforte
sentirai che prendo la tua mano
perchè insieme vinciamo ogni morte.
e
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