Un'altra notte, come molte ve ne furono e saranno.
Un buio fittizio, falsamente solo,
accompagnato dai demoni
in questa lacerata stanza
fra queste coperte ghiacce, intrecciate d'ortica.
il buio confonde e sfuma ogni preghiera
ogni grido rimbalza fra i denti
ritorna in gola questo
stridor di fuoco che consumandosi
mi consuma.
Il lacerato corpo si confonde alle vesti
gabbia che addenta l'anima
questa sparpagliata mente si nutre di pensieri grevi.
Quando, quando questa solitudine sarà in grado di farmi compagnia
senza farmi sanguinare alla nascita del sole
lascerà spazio al giorno e alla vera e dolorosa solitudine
fatta di uomini ancor più solo che non se ne accorgono.