Le foglie dei potos già marciscono nei vasi
e i passi si perdono nella caverna della notte.
Nell'angolo si sfaldano le maschere rotte
di contorte, vitali, passate stagioni: quasi
ancora ne odo il il sussurro e sembrano vive
Oh, si! Lo so, Lo so
che i gatti miagolano e si fottono di notte
che ancora, nei letti, i ragazzi si masturbano
sognando succulente, irraggiungibili potte
che questo mondo ancora gira in tondo
e che, d'altronde, le ragazze non sono marmotte
Oh, si! Lo so! Ma
nel buio, per terra, nell'angolo, vuote,
inutili cone vecchi abiti logori e smessi,
patetiche occhieggiano le maschere rotte.
E non le butto, non ne faccio un fagotto,
son mie, mi spiace disfarmene, son vive!