Si spezzano i fili
che tengono insieme i ricordi,
i nomi ti sfuggono
ed anche le parole più semplici
di te si dimenticano.
Fra le labbra
linea tremante e tesa,
trattieni un alito di vita,
nella gelida morsa
di questa statua di pietra.
Senti...
Guardi...
Piangi...
e come un bambino
ingoi perle di zucchero,
sfere argentee,
nell'illusione di poterti liberare
da questo corpo,
come serpente che cambia pelle,
nella speranza
di poter vedere di nuovo il giardino
dall'altra parte della strada,
nella speranza
che s'incrini questa pietra
che t'imprigiona.
l'autore Vilma ha riportato queste note sull'opera
dedicata a mio padre... impossibilitato a muovere metà del suo corpo colpito da ictus ormai da tempo