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Rally

Amate, in fondo maledette curve,
avrete il rantolio della mia velocità,
conficcato nelle vostre insidie sterrate,
le mie ruote, il mio volante,
non mi abbandoneranno,
me lo ha detto la dea della corsa,
in quella prima, strana notte,
in cui le luci aggressive del mio bolide,
si innamorarono di voi;
dai, navigatore fedele,
ubriacami di indicazioni
e sfide taglienti da affrontare,
chi non vive l'esistenza,
come ancella del saper rischiare,
mai potrà capire,
il senso maestoso,
di questo nostro sfuggente sferragliare;
Mille laghi, terra di Finlandia,
Montecarlo o Sanremo,
resta scolpito
su un asfalto incompiuto,
il segno del nostro volerci conquistare,
tra le labbra incandescenti delle gare,
e innamorarci sempre della stessa dama,
la linea morbida del traguardo,
costruita nell'immagine
di paura coraggiosa,
del nostro sguardo,
vissuta con la fierezza del leopardo.
Munari, Toivonen, Vatanen,
mille nomi e in fondo un solo pedale,
e il pensiero che una vita da corridori,
è una leggiadra fantasia di colori
che fende gli umani timori.
Ha un suo modo
irraggiungibile e scalpitante
di scoprirsi poesia,
questo rally
sospeso su una fune
tra l'estremo della realtà,
e quello della fantasia.

 

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12 commenti:

  • cristiano comelli il 28/02/2012 22:51
    Grazie anche a Giama e Paola per la loro encomiabile attenzione. Che ciascuno di noi, in quel rally che è, almeno talora l'esistenza umana, possa trovare i suoi traguardi migliori. Cordialità.
  • Anonimo il 28/02/2012 21:13
    Non sono una patita dei rally, ma la tua poesia coinvolge abbattendo persino quelle paure che ho innate.
    Bravo Cristiano, molto apprezzata!
  • - Giama - il 28/02/2012 20:45
    scommetto che avresti voluto conquistare la "Mille Miglia", la Signora del rally...
    comunque, anche in questo caso, mostri come la passione riesca a ispirare e ad esprimersi in grandi poesie!

    complimenti e un saluto
  • cristiano comelli il 28/02/2012 18:56
    Grazie anche a Maria Teresa e Gianni, la corsa ha sempre un che di emozionante, almeno a mio modesto avviso, indipendentemente dal rally che ne è una manifestazione specifica; il modo di essere e di viversi del rally credo però renda a dovere l'idea dello sfidare e dello sfidarsi per ritrovarsi più uomini di prima dopo avere vinto un ostacolo. Cordialità.
  • Gianni Spadavecchia il 28/02/2012 18:00
    Sospeso su una fune, tra realtà e fantasia. Non è l'unica fune sospesa... penso che ognuno di noi abbia una propria fune sospesa tra realtà e fantasia. Ritornando all'opera, molto bella e ben scritta. Lei, Signor Comelli, vive d'amore
  • mariateresa morry il 28/02/2012 17:59
    Questo è un grande pezzo, Cristiano... certamente ispirato dalla dea della corsa. C'è velocità, coinvolgimento, senso dell'andare, una strana concezione dell'amore per la corsa, per la pista, quasi fosse una donna.. Molto meglio di Marinetti, ma moooolto meglio. Metto tra i preferiti.. A presto!
  • cristiano comelli il 28/02/2012 16:02
    Ringrazio ancora gli ulteriori commentatori, a presto risentirci e buona giornata.
  • sara zucchetti il 28/02/2012 10:25
    Poesia intensa con effetti speciali che ti lascia senza fiato e senza parole. Bello stile, molto originale.
  • karen tognini il 28/02/2012 08:27
    Di corsa.. d'un fiato... Sei sempre sublime...
    Bravo Cristiano... io temo molto la velocita'...

    Bravo come sempre!!!
  • Vincenzo Capitanucci il 28/02/2012 07:02
    mille nomi e in fondo un solo pedale... rischiando ad ogni curva l'ospedale...

    Bellissima Cristiano... l'ebbrezza della velocità... vissuta in Lancia...
  • cristiano comelli il 27/02/2012 22:07
    Grazie Elisabetta, anch'io sono affascinato dalla velocità, anche se adesso mi capita di vedere meno gran premi di Formula Uno di un tempo. Se poi non è una Ferrari a vincere ci provo onestamente poco gusto. Ma Maranello, ne sono convinto, tornerà a sorridere molto presto. Ciao e grazie.
  • Elisabetta Fabrini il 27/02/2012 22:05
    Bella.. un corsa tra le parole... io adoro la velocità, non la temo, mi affascina, come le tue poesie.
    Bravissimo Cristiano!

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