Strano effetto questo,
forse di primavera
che arriva in città
e non vede dove posarsi
né alitare zefiri di polline.
Solleva le ricche gonne
tra le gambe acerbe
e ne fa nembi filanti
quelli che Tiepolo inneggia
sopra le pale degli altari.
Sbadata scompone fogli di giornale
E ruzzola grovigli di rami
agli incroci.
Vorrebbe un giardino
giusto per entrare
coi nudi talloni
così al suo calpestìo
il seme germinasse.
Non è malevola
Primavera, ma contrariata
impenna un brusco vento
che subito incespica
in gocciole nuove.
Dissétati a questa pioggia inattesa
e mostra la tua bocca scarlatta.