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Progredir feroce

Lunga la strada ferrata cinge l'idillio fiorito
e candide le nuvole carezzano il monte
alto e solitario, possente guardiano.
Brezze e respiri muovono le tenere foglie,
un canto profondo e sincero.
L'urlo del mostro martella le tempie, è lontano e
legato ai suoi fili impreca e maledice l'Ingegno che l'ha creato.
Al calar del Sole, ecco apparir lontano il paese, risate di bambini e
verde lussureggiante ma il Mostro urla lontano.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 16/03/2012 18:39
    Io personalmente uso un linguaggio ancora piň arcaico e son contento. Quindi disaccordo con A. A., ma che nome è? apprezzo proprio queste parole che sono scorrevoli e musicali e ti dico bravo!

2 commenti:

  • Enrico Ravetta il 01/03/2012 22:16
    Ciao A. A.

    Ti ringrazio del commento! Le critiche servono a limare le asperità . Devi sapere che per me la lingua sublime è quella antica, mi rispecchia, mi piace. La poesia è una delle tante voci dell'anima, c'è chi è moderno ed incisivo, grande dote che invidio a molti, come c'è chi scrive con un linguaggio desueto, ricco di ricordi comunque prenderò sul serio la tua critica e darò una spolverata al mio lessico.
  • A. A. il 29/02/2012 16:03
    Mh, simbolismo puro.
    È solo che il linguaggio usato è troppo antico.
    Proprongo di usare un linguaggio più attuale e parole più particolari.