Lentamente scivola via
come i pattini sul ghiaccio,
senza scosse, senza sussulti,
ma con la fredda indifferenza
e l'arida noncuranza
della nuova estraneità.
Non più l'ansia spasmodica
di essere presente,
non più il sottile brivido
di cogliere un saluto,
non più gli attimi strappati
alle incombenze della vita.
Il cuore batteva forte
nel veder la luce accesa,
gli occhi scrutavano
i minimi dettagli
del viso tanto amato.
Ancora vorrei ritornare
a quei giorni infuocati
quando le parole erano
calde coperte di soffici piume
e i sorrisi immaginati
erano arcobaleni
di colori accesi nella notte.
Tutto scorre, tutto passa,
come l'acqua del fiume
che corre verso il mare,
ma sulle sponde rigogliose
resta l'odore della terra bagnata
a testimoniare il passaggio
del fiume impetuoso.
Così tu hai lasciato
la tua impronta dentro me,
scolpendo il tuo viso nei miei occhi
e le tue parole nel mio cuore.
Non so se un giorno
mi sarà concesso di vederti,
se potrò stringer le tue mani tra le mie,
ma vorrei solo che tornassero
quei giorni a colorare la mia vita
e che il fiume impetuoso
possa ancora ritornare
a bagnare le mie sponde.