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Il nuovo nato

Bianco, tutto estremamente, volgarmente bianco.. -dove mi trovo?- parlavo a quel bianco sperando in una entità disposta a parlarmi -perché sono qui?- il bianco immobile mi fissava, poi una voce che sembrava provenire dal mio cuore mi rispose: -perché sei qui? Lo sai- -sono morto?- ancora silenzio.. poi nuovamente quella voce: -credi di esserlo?- dovevo aver paura? Non ne avevo, tutto era calmo e pacifico e io mi sentivo in armonia con quel bianco.. ma avevo bisogno di risposte, poi i miei occhi si spalancarono e la domanda arrivò spontanea: -io cosa ero?- ero un uomo? Una pianta? Una pianeta? Una stella? Che cosa ero.. non lo ricordavo ma la voce con fredda calma rispose: -tutto, eri tutto- questa risposta non soddisfaceva la mia fame di conoscenza e feci una smorfia. prima ero tutto.. se io ora sono morto vuol dire che sono niente? Decisi di chiederlo: -e ora invece? Cosa sono?- aspettai una risposta che prontamente giunse al mio orecchio: -tutto- quindi ero tutto prima e sono tutto ora.. quindi non sono morto, o forse si? Penso di essere morto? Penso di essere? La voce iniziò a parlare senza sollecitazioni: -pensi che la vita sia troppo breve? La vita è infinita- -ma che cosa vuol dire? Prima o poi tutti muoiono- -in natura nulla si crea e niente si distrugge- -e la morte?- -che cosa muore?- -io muoio!- -il tuo corpo muore, ma non per questo tu smetti di esistere- quelle parole mi colpirono e decisi di restare in silenzio e pensare alla mia prossima domanda, la voce decise però di non farmi pensare e continuò il suo discorso: -si dice che si vive una sola volta e che l'attimo va colto ma che cosa è un attimo? Un secondo? Un mese? Una vita? E quanto è una vita, se vivessimo in eterno allora la vita sarebbe realmente una sola.. viviamo infatti una sola volta per l'eternità- altre parole, parole su parole che mi martellavano la testa, io ascoltavo avido di conoscenza pronto al sapere che quella voce mi avrebbe donato. -tu non sei mai morto eppure sei rinato infinite volte- scoppiai a ridere, tutto era paradossale e io non ero pronto a sentire certe cose, -che cosa vuoi dirmi?, non posso rinascere senza morire!- la mia voce era quasi isterica e mi spaventai, forse stavo impazzendo -eppure l'uomo pensa di morire senza più rinascere, anche questo è paradossale, non pensi?- mi aveva fregato, completamente, cosa potevo dire? Niente.. dovevo stare in silenzio e aspettare.. probabilmente la voce sconosciuta aveva ragione.. la stanza mi cominciò a ruotare intorno, ma era davvero una stanza? Io vedevo solo bianco, sarebbe quindi più giusto dire che il bianco mi cominciò a ruotare intorno e io svenni, mi risvegliai qualche ora dopo.. ore che potevano durare anni, o forse secondi. la voce mi stava parlando, impiegai secondi, o forse ore prima di capire le sue parole, era una domanda: -hai paura della morte?- -si.. ho paura della morte- la voce non disse più niente e io cominciai a ragionare.. la voce però affermava che la morte in realtà non esisteva quindi cominciai a riflettere, il mio pensiero si fissò su ciò che la voce aveva detto in precedenza e poi un sussurro esplose in me con la forza di una bomba atomica: -no, io non temo la morte perché la morte non esiste- capii subito di aver dato la risposta giusta, aprì subito la bocca per domandare altre cose alla voce ma venni
subito fermato da essa che disse: -ricorda, non puoi avere tutte le risposte- rimasi quindi in silenzio nella luce che mi circondava, ora mi sentivo al sicuro, godevo di quel bel posto luminoso e puro, niente dolore, niente paura e ora avevo capito molte cose, sapevo ciò che realmente volevo sapere, ora so ciò che sono e cosa sarò. poi un lampo, una domanda.. con chi avevo parlato, intorno a me si trovava solo il bianco, distese di luce bianca, quindi decisi di chiederlo: -chi sei?- nessuno rispose e io continuai a ripetere la domanda per una decina di volte ma nessuna voce si degnò di rispondermi, lentamente mi misi a riflettere guardando la luce intorno a me, il mio pensiero cercava una risposta, chi era la voce? I miei occhi cercavano segnali, poi, rapidamente la mia mente capì, come un colpo improvviso io mi accorsi di essere solo, e con un piacere misto a un pizzico di terrore mi accorsi di aver condotto solo un lungo monologo.. la luce cominciò ad allontanarsi ma non avevo paura. poi il buio, buio per pochi secondi, o per moltissimi anni e poi improvvisamente eccomi, nuovamente nato senza mai essere realmente morto

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 27/03/2012 15:03
    particolare questo scritto... un monologo dello lo spirito o dell'anima che domanda e risponde... una continuità nell'universo, un inconscio collettivo... mille vite... siamo piante, cose, spelle... o che altro... reincarnazione... forse??? comunque interessante e ben scritto
    ps strano non vedo commenti...