Travolto da un gelido vento,
l’infinito cielo sta impassibile
Non ode il grido lacrimoso della DISPERAZIONE
non si cura del freddo che lo svuota
L’unico suo conforto è il tormento del mare ormai
stanco di una sofferenza che lo Avvolge
e lo avvilisce
ma ecco che trova il coraggio di buttare
fuori il suo Odio il suo Patimento
si dimena, si ingrossa si imbestialisce
Ma soprattutto GRIDA.. GRIDA.. GRIDA…
Un grido senza speranza
Sconfortato
Inconsolabile
Sfiduciato
Miserabile
Forsennato
Un male oramai incurabile
alimentato da un vento avverso
che lo ciba e lo divora
Un maledetto vento che non risparmia
neanche i timidi granelli di sabbia di un lido sconosciuto
Li travolge, e li rimescola con non curanza
Con indifferenza
E nel baratro di questo tormento tu
INDIFESA, IMPAURITA, PALLIDA
È evidente il tuo smarrimento
È irrefutabile la tua angoscia
Nessuno accudisce il tuo sgomento
Sei sola con il tuo snervante spasimo
Con quel malefico vento che affanna
E sostenta il tuo soffio vitale
Che travolge il tuo spirito
Ma soprattutto la tua vita