C'è il cafone
e c'è il signore;
c'è il padrone
e c'è il servo;
c'è chi ordina
e chi ubbidisce;
c'è chi le dà
e chi le prende;
e poi mi vengono
a dir
che siamo
tutti uguali;
ma secondo il metro
di chi sta sopra.
C'è chi... e c'è chi non... Disuguale è lo monnu... Cerchiamolo noi, uomini ignari, che camminiamo... in lungo e in largo... senza il farmaco che ce fa eguali... Don Pompeo... e quanno mai T'ho dato torto?
No, no, è vero siamo tutti uguali. Chiunque abbia la fortuna di passare sopra, non ci pensa due volte a schiacciare chi sta sotto. In questo, siamo tutti uguali
Anonimo il 13/03/2012 21:59
Poesia figlia del concetto "la storia la fanno i vincitori". Si potrebbe cominciare una bellissima discussione sull'argomento affrontato, sul quale si potrà essere d'accordo o meno. Ma anche nel caso non si fosse d'accordo non si potrebbe non plaudire allo stile, un po' filastrocca, un po' pasquino, con cui il concetto viene espresso. Due stili ormai classici qui sopra rivisitati con fresca modernità e sapiente ironia. Per estensione, non sono estremamente d'accordo con il concetto espresso, ma mi è piaciuto assai il modo in cui l'hai espresso