Distese di stelle
assaggiano il suono
un silenzio
che sa di vuoto.
Un vuoto
che da fiato
solo alla paura.
L' incanto, vestito di nero
è pronto a danzare
sopra scie di luci
che si perdono in se stesse.
In un abisso scuro
tra chiarori dispersi
e folgori fiammanti
galassie scintillanti
ti cullano
in un dondolio muto.
E lo spazio padrone
muove le sue orbite
giocando con la notte
e contando le sue stelle
i suoi piccoli tesori luccicanti.
Immersi in un buio
che sorride,
solo alla speranza
di una luce senza confini.
L’ultimo respiro
lungo e profondo
Uno straziato secondo
di lucido futuro
oltre il nulla
Dove i miei piedi
ritoccano la terra,
sempre troppo ferma.