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Lo straccione

Ripongo il mio libro
ai piedi del letto
perchè questa notte
un pensiero venga scritto.

Non ho fantasia
senza un pezzo di pane
ma penso a domani
e mi tengo la fame.

Sui cigli delle strade di periferia
sul pontile di un cantiere
agli occhi blandi della via
al calore delle ciminiere.

Due mani nelle mani
un respiro breve
due pensieri vicini
una coperta e non tremare!

Così cade la neve
sui miei cartoni
e penso al bene
che voglio alle stagioni.

Piccoli corpi bianchi
si posan sulle dita
sono i miei pensieri stanchi
che ormai reggo a fatica.

Domani la neve
coprirà il mio odore
ed io con delle ali vere
tornerò dal mio amore.

Amore che a voi
non è mancato
amore che invece a noi
è stato negato.

Scriveva così
la mia matita
mentre un brivido veloce
mi rubava la vita.

Bisogna imparare a cadere
senza farsi male
come fa la neve
sopra la morale.

Tutto il bianco del mondo
lo puoi trovare domani
dentro gli occhi di un cielo ingordo
sulla mia casa di cartone.

 

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3 commenti:

  • elia zebe il 16/03/2012 05:47
    grazie, anche se io non ho proprio imparato a cadere senza farmi male, anzi tutto il contrario...
  • Alessandro il 15/03/2012 23:54
    Versi asprodolci di chi ha imparato a cadere senza farsi male, facendo buon viso a cattivo gioco. Davvero particolare la chiusa. Complimenti
  • Luciano il 15/03/2012 22:45
    Bravo Elia per questi versi " Domani la neve coprirà il mio odore ed Io con delle ali vere tornerò dal mio amore... bisogna imparare a cadere come fa la neve... tutto il bianco del mondo lo potrai trovare domani sulla mia casa di cartone sotto gli occhi di un cielo ingordo... che dice tutto-bravo...!!!!!

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