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Conoscenza sensibile: f rammenti di un sogno per cinque sensi... e un risveglio
Vederti prona mollemente adagiata
E quasi per caso restare a guardarti
osservando il respiro tranquillo giocare
tra le vertebre della schiena spogliata
Nei miei occhi il tuo corpo sopito
si veste d'una calda carezza di sguardi
D'improvviso tentar di svegliarti
e, veloce, scompigliarti i capelli
Spiando sul tuo viso i lampi verdi
degli occhi ancora celati dal sonno
Attento al respiro che muta
guardare il tuo corpo destarsi stupito,
scalciare il lenzuolo, scoprire le natiche,
girarsi di scatto, inarcare la schiena
S'allarga lo spazio tra le coppe gemelle
dei seni inconsapevoli ancora sognanti
La vita più non mi pesa, la luce
dei tuoi occhi già illumina i miei passi.
Fulmineo il turgido lascivo percuote
il desiderio delle mani assetate. Dita leggere
come foglie turbinate dal vento esplorano
la fluida geometria delle curve e degli incavi
con lenti gesti pazienti a rivelare
la poesia delle tue forme ignote
all'esperienza dei sensi ma già vere
nella mia mente abbandonata dal tempo
Pioggia di foglie e di vento nel fiume
delle mani che col loro muoversi, stare, toccare
chiamano del sangue pulsante gli assalti
sul tuo corpo risvegliato dal piacere del tatto
di questo perpetuo sfiorarti a un mutuo
intreccio di masse, di umori, di corpi
Gayser d'eros di un desiderio infinito
dolcemente accarezzarti per insegnare
ai miei polpastrelli la tua pelle e le sue nervature.
Le infinite dita del tuo respiro
Le acidule fragranze del tuo odore
Assediano i miei sensi eccitati
Mentre apro le labbra della tua notte
Casualmente accarezzo la rossa corolla
Che fonda i cicli arcani della vita
Il mio passato si assottiglia
Dallo spazio fessurato il sottile
sentore di mare del tuo vaginale umore
penetra il mio olfatto e mi artiglia
d'un desiderio feroce e primordiale
immergermi nel tuo sudore e nel mestruo
per ben assorbire il tuo odore
e imprimerti nella mia memoria animale.
Passeggiare nel bosco incantato delle tue intimità
baciando le sfrontate rotondità del tuo sedere
su ciascun melanoso emisfero
Nel respiro di gesti densi di oralità
Controllando la gioia che spinge le viscere
e urge a versarsi da corpo nel corpo
appoggiare le labbra alle tue labbra segrete
e, come gustando la polpa matura d'un frutto
si sente il gola il suo succo che calma la sete,
colmare la gola delle delizie stupende
del tuo giovane umore astringente
per bere il tuo succo e riconoscerti al gusto.
Tra i ritmi del corpo misurati
sul metronomo dell'attimo che attende
e il farsi ansioso di gesti pertinenti
cerco il sentiero del desiderio più vero
Possedere la piena sapienza di te
e trovare gli indizi sparpagliati
di una intesa sicura per raccogliere
attimi negati già veri per questo
frammenti alla ricerca dell'intero
E se negli occhi permane una nube
d'incertezza abbracciarti penetrando
l'anima e il corpo per udire
il tuo ansito e conoscere il cuore.
Si svegli signore, mi spiace si chiude
È giovedì, e il giovedì chiudiamo alle venti
Fosse per me, ma davvero non posso, signore!
Martella tra il sonno e la veglia martella
Si chiude il filo del pensiero raccolto,
svolto, contorto, martella e si chiude.
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1 recensioni:
Anonimo il 17/03/2012 14:58
Scusa Ivano, ma questa frase "all'apparenza, troppo lento" non c'entra nulla!
- Molto piaciuta ed apprezzata questa tua tanto bella!
Anonimo il 16/03/2012 18:33
La tua spiegazione è servita a chiarire la questione del ritmo. Nella realtà la sua lentezza è interamente occupata dall'azione che, nel testo, diventa più pesante, almeno per me.
La poesia è però fatta molto bene e ricalca quello che nella realtà sarebbe sempre bene fare. Complimenti Ivano! all'apparenza, troppo lento
- La vista, Il tatto, L'olfatto, Il gusto, L'udito erano i titoli di ciascuna delle parti, originariamente concepite in quella sequenza ma separate, anche se idealmente unite da un'unica ispirazione e da un titolo generale. È rimasta così nel cassetto per qualche anno, poi ho scritto la parte finale che ha dato al tutto (penso) un diverso significato... e l'esigenza di essere "letta" unitariamente. Nella trascrizione ho tolto i titoli delle parti per questioni di praticità.
Anonimo il 16/03/2012 17:16
Bella, scritta molto bene.
A mio modesto parere, l'avrei sintetizzata.
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