I giardini del manicomio
sono abbandonati alla primavera
che pende molle dai rami,,
vecchia lana uscita da materassi
messi al sole.
Passeggio nel viale
di statico silenzio
e dalle felci m'assale
il borbottìo, il pianto
e la sommessa nenia degli ossessi.
Li vedevamo camminare inerti
e fermarsi solo al muro di cinta,
i volti vuoti come buchi neri
senza espressione, guardarci.
Sono uscite dagli stipiti
le storie dei loro silenzi,
delle grida prostrate che nessuno
ma davvero nessuno
poteva raccogliere.
Grida che stridevano
quali foglie autunnali lungo il granito
delle scale. Ora soltanto pace
e
bozzoli di farfalle pronte
ad asciugarsi al sole.
l'autore mariateresa morry ha riportato queste note sull'opera
La poesia si riferisce ad un ex ospedale psichiatrico, contenuto in un'isola lagunare, caratteristico per un vasto parco che lo contorna. Come noto i manicomii in Italia sono, da tempo, soppressi.