L'ovale di ghiaccio
custodisce il ricordo.
Non ti riconosco,
mi appartieni
e non sei nessuno.
Sei uno scrigno chiuso
senza forma,
senza dimensione.
Sguardo di Venere
confuso come nebbia,
sfuggente come biscia.
Cuore di cemento
trasudi asciutte lacrime.
Spargi note lievi
nelle grigie pareti,
lasci oscure le radici
del frutto maturo.
Il ramo riarso
rinnega le foglie.
Il tuo silenzio
mi è compagno fedele.
La voce risuona
nel verde dei tuoi occhi,
specchio dei miei.