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Angolo di paradiso
Altmühle auf Tauber, Bettwar.
Vi pernottammo
al ritorno da Praga
per visitare Rothenburg
sulla "romantische strasse".
Un po' per economia
e un po' per scelta
che noi abbiam sempre
fatto così.
Non grandi alberghi per noi
costosi ed anche banali
ma privatzimmer
o al massimo gasthaus
meglio se "mit frühstück"
insieme ai locali.
Col mio tedesco usa e getta
"Guten abend, ich bin herr Z...
haben sie ein doppelzimmer mit bad?"
e il tuo inglese preciso
"Excuse me, can you repeat that?
We haven't got it right..."
(perché che io parlavo ma poi non capivo)
un letto l'abbiam sempre trovato
e giorni sereni
e notti d'incanto vissute.
Quel mattino
mentre tu dormivi ancora
ero andato a vedere l'aurora
dal ponte sul fiume.
Non si sentiva una mosca
quando feci cigolare le assi di legno
dell'impiantito
solo il tubare delle tortore
dei piccioni
e la voce del Tauber
che sciacquava tra le fronde.
Frizzava l'aria
in quel mattino del novantadue
mentre portavamo
in giro per l'Europa
le mie speranze e le tue.
Cantava il mio cuore
un gioia sommessa
per una schiavitù
ormai quasi finita
e una nuova vita
appena incominciata
che m'attraeva
ma, al tempo stesso, m'intimoriva.
Stetti un bel po'
a guardare l'acqua
davanti al mulino dormiente
pensando che eran sei giorni
che vivevo con te
e, solo, già non sapevo più stare.
Non avrei saputo come fare
se ti avessi perduta
e mi batté forte forte il cuore.
Fu allora che il fiume mi parlò
con voce confortante
e disse: "Ma di che ti preoccupi?
Niente di quello che hai
e che avrai
non potrà non andare perduto
nel breve volgere d'un solo minuto.
Anche la felicità più smagliante
può mutarsi in tragedia
nel volgere di un istante.
E allora?
Vuoi forse smettere di vivere
per paura di quello che un giorno
potrebbe succedere?"
Io lo guardai mesto
indifferente del fatto
che avesse parlato in tedesco.
Stavolta avevo capito benissimo
anche se aveva parlato sottovoce
perché solo io potessi sentire.
Ma era dal dolore passato
non dalla felicità presente
che io dovevo guarire.
Restai quindi a guardarlo
temendo potesse finire l'incanto
finchè d'un un tratto pensai
che il mio amore si poteva svegliare
senza avermi accanto.
Altmühle auf Tauber
diceva la targhetta
della porta d'ingresso
dove ritrovai il tuo sorriso
e all'orizzonte c'era Rothenburg
uno degli angoli del nostro paradiso.
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3 recensioni:
Anonimo il 06/04/2012 14:12
Ultima cosa: ho trovato ' sehr interessant' anche il modo di mischiare prosa e lirismo... È una cosa non facile le volte...
Anonimo il 06/04/2012 14:10
Das ist das beste romantische italienische-deutsche Gedicht, das ich nie gelesen habe! (AMICI TEDESCOFILI DEL SITO, PERDONATEMI SE HO SBAGLIATO QUALCOSA...).
Mi è piaciuta, oltre che per aver reso bene l'idea del luogo usando parole tradizionali, anche per il senso che le hai dato. Tutti abbiamo un angolo di Paradiso dove far riaffiorare i ricordi...
Anonimo il 31/03/2012 17:00
Mi limito a dire, caro Maurihuis, che questa tua poesia narrativa è una delle cose più belle che abbia letto qui sopra, hai colto nel segno. Questo brano della lirica mi ha colpito molto:
Fu allora che il fiume mi parlò
con voce confortante
e disse: "Ma di che ti preoccupi?
Niente di quello che hai
e che avrai
non potrà non andare perduto
nel breve volgere d'un solo minuto.
Anche la felicità più smagliante
può mutarsi in tragedia
nel volgere di un istante.
E allora?
Vuoi forse smettere di vivere
per paura di quello che un giorno
potrebbe succedere?"
Carpe diem, quam minime credula postero. Bisogna vivere il bello che ti è toccato in sorte, senza aver paure delle ombre di un futuro incerto e rapinoso. I miei complimenti
- Leggendo questo pezzo mi sono venute in mente molte cose, un certo modo di viaggiare semplice et avventuroso che ho ben conosciuto, la stessa romantische strasse e rothenburg, così caratteristica... di certo la romantische deve averti influenzato un bel po' visto il calibro del tuo pensare sulle sponde del fiume..( te ne ricordi il nome?)... mi stupisce lo ammetto , che un uomo sia così finemente romantico... il tutto detto dalla solita cinica qual io sono
- Stupenda Mauri...è proprio vero viviamo il bello che abbiamo e non preoccupiamoci se mai dovessi finire...
Vuoi forse smettere di vivere
per paura di quello che un giorno
potrebbe succedere?"
... la mia parte preferita
PIERO il 28/03/2012 21:14
Grazie, Mauri. È la cosa più bella che ho letto da quando mi sono iscritto. E per me non ha nessuna importanza se si definisce poesia o prosa. Non ho dubbi nel salvarla nei preferiti, e anche questa è una prima volta.
- chiodo scaccia chiodo a volte non è la soluzione, complimenti notevole testo
- Per Mara. Si guarisce, quando chiodo scaccia chiodo, e si apprezza anche di più ciò che ri riottiene!
- Anch'io come Ivano leggo il tuo testo come racconto. Per il resto, leggendolo, ho avvertito un brivido lungo la schiena: "Ma era dal dolore passato, non dalla felicità presente che io dovevo guarire". Così anch'io. Ma si guarisce mai?
- A dire la verità ho tentato una prosa poetante alla Montale dopo la vedovanza, quindi è corretta la tua analisi. Ma un giro a Rothenburg e dintorni è consigliabile a tutti, perchè non è molto distante dal paradiso. E, per contrasto, più si sta male e più lo si apprezza.
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